Fine dei giochi. No, non stiamo parlando del risultato sul campo. Quello Foggia e Bari se lo giocheranno regolarmente domani pomeriggio. Chi invece non sarà di scena allo Zaccheria sono i tifosi del Bari, penalizzati da una decisione che, per quanto possa essere dettata dal buonsenso, appare quantomeno discutibile, almeno per chi scrive. Giusto sottolineare gli elevati profili di rischio per un match che vede coinvolte due tifoserie che da sempre non si amano i cui precedenti, anche se datati, riportano alla luce episodi tutt'altro che piacevoli.
STORIA - La gara dell'8 giugno '97 è entrata nella storia del calcio italiano per via della singolare decisione dell'arbitro Collina di invertire le porte a causa del lancio d'oggetti da parte dei tifosi del Foggia nei confronti del portiere del Bari Fontana (colpito alla spalla da una bottiglia) avvenuto dopo il gol del vantaggio ospite realizzato da Ventola, su assist di Ingesson (uno che a questo Bari servirebbe come il pane, ndr). Una decisione presa in totale autonomia da colui che in seguito sarebbe diventato il migliore arbitro del mondo ma che nell'occasione scelse ("per motivi di ordine pubblico" dichiarò anni dopo), di non applicare il regolamento, che prevedeva la sospensione della partita e l'assegnazione da parte del Giudice sportivo dei tre punti ai biancorossi. Quel giorno allo Zaccheria c'erano cinquemila tifosi baresi, recatisi nel capoluogo dauno per inseguire il sogno promozione. Altri tempi, altre leggi si dirà. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel giorno. E' cambiata l'Italia, è cambiato il calcio. Ed è cambiato, nel bene e nel male, tutto il contorno che ruota al mondo del pallone.
GEOGRAFIA DEL TIFO - Ventuno anni dopo non ci saranno tifosi del Bari. Troppo alto il rischio d'incidenti la valutazione delle forze dell'ordine. Due le motivazioni principali oltre ai precedenti di cui sopra: la posizione dello Zaccheria, situato dentro la città che comporterebbe un notevole dispiegamento di uomini e mezzi per prevenire contatti indesiderati. Ma anche e soprattutto la geografia del tifo organizzato foggiano dove vi sono due schieramenti, non sempre in buoni rapporti tra loro. Il primo occupa la Curva Sud, storico cuore del tifo rossonero, il secondo è invece posizionato nello spicchio destro della Curva Nord, intitolata all'ex indimenticato portiere Franco Mancini, a pochi passi dal settore ospiti. Ciò significa che si sarebbero ritrovati a stretto contatto supporter baresi e foggiani. Non certo una situazione facile da gestire. A maggior ragione se si considerano gli incidenti verificatisi dentro e fuori lo Zaccheria nel corso del derby di quattro anni fa con il Barletta, forse l'unica rivalità per i foggiani che può essere paragonata per importanza a quella col Bari. E anche nel match d'andata qualche problema c'è stato, con il lancio di un petardo dal settore ospiti dopo il gol di Galano che ha provocato il ferimento di uno steward, oltre a una serie di disordini che hanno portato a 9 Daspo. Così come disordini si sono verificati all'esterno dello Zaccheria nel corso di questa stagione in occasione di Foggia-Frosinone e Foggia-Pescara.
TRADIMENTO - Il calcio è dei tifosi. Una frase ripetuta come un mantra ma che mai come in questa occasione non è stata rispettata. Data e orario del derby di ritorno erano note da mesi così come erano note le prescrizioni per permettere che tutto filasse per il verso giusto. Eppure si è scelto di vietare il derby ad appena 48 ore dalla disputa della partita quando ormai i tifosi del Bari si stavano già organizzando per recarsi a Foggia. Quale evento possa aver portato a questo improvviso cambio di rotta non ci è dato sapere a meno che non si voglia veramente credere che la classica serie di sfottò e insulti sui social che precedono partite di questo tipo possa aver spaventato chi è deputato a gestire l'ordine pubblico. Può veramente un anonimo fotomontaggio con un galletto inforcato impedire a un migliaio di persone di assistere a un evento sportivo?
A rendere più amara la situazione, per i supporter biancorossi, non possono che tornare alla mente le pressanti richieste provenienti dal capoluogo dauno per la gara d'andata in cui si chiedeva un maggior numero di biglietti per i tifosi ospiti. Qualcuno aveva addirittura chiesto l'intera curva sud, in base a non si sa quale principio. Fantasie alle quali non bisognava giustamente dare retta. Al contrario invece di quelli che sono i dati di fatto. E' stato violato il principio di reciprocità che dovrebbe vigere per qualsiasi match di campionato. Così come sono stati vanificati tutti gli sforzi compiuti dalla società per tutelare i tifosi biancorossi. Proprio quei supporter protagonisti nella gara d'andata di una delle più belle coreografie viste negli ultimi anni.
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